SI, IO C'ERO quando nel 1994 fu presentata la proposta di Riforma sanitaria dell'assessore regionale Gianpiero Fasola, la famigerata Legge regionale 27 febbraio 1995, n. 13 "Revisione della rete ospedaliera regionale".
Allora l'ospedale di Cividale contava 250 posti letto ed era un ospedale completo.
La Legge riforma disponeva che:
Art. 21.
Modalita' di attuazione
- Omissis -
Nell'ambito della attuazione del primo piano di intervento a medio termine, per i presidi ospedalieri di Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Maniago, Sacile e Spilimbergo si provvede, in ordine di priorità,
a) trasformazione e riconversione per l'erogazione di prestazioni diverse dal ricovero per acuti, con contestuale attivazione delle nuove funzioni delle strutture stesse e con potenziamento dei servizi territoriali;
b) attribuzione delle funzioni di un unico ospedale di rete per l'area montana e pedemontana della provincia di Pordenone, con deroga, entro il limite del 15 per cento, al numero dei posti letto, di cui all'art. 7, comma 1, ed alle dotazioni minime, limitatamente alla presenza dell'area materno-infantile. L'attribuzione avviene previo studio di fattibilità ricompreso nel piano di cui all'art.22, comma 1, lettera a), che valuta, tra l'altro, la viabilità dell'area interessata nonché i tempi di accesso a tale presidio, al fine di assicurare il massimo recupero di utenza
c) attribuzione all'Ospedale San Michele di Gemona del Friuli delle funzioni di presidio ospedaliero per degenze specialistiche, con bacino di utenza sovrazonale o regionale, da individuarsi attraverso uno studio di fattibilità ricompreso nel piano di cui all'art.22, comma 1, lettera a).
Fino alla suddetta attribuzione, fermo restando quanto previsto dall'art. 3, comma 1, lettera c) in tale presidio ospedaliero sono assicurate le funzioni di pronto soccorso area dell'emergenza e le degenze di medicina generale e di chirurgia. Sono altresì attivate le funzioni di residenza sanitaria assistenziale e poliambulatoriali specialistiche e diagnostiche;
- omissis -
e) inserimento, nell'Azienda ospedaliera di Udine, su proposta del Direttore generale dell'Azienda per i servizi sanitari del Medio Friuli, da formularsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e di concerto con il Direttore generale dell'Azienda ospedaliera interessata e previo studio di fattibilità in ordine alle funzioni da esercitare anche in forma integrata presso la struttura stessa, di parte del presidio ospedaliero di Cividale del Friuli, secondo modalità che assicurino comunque il perseguimento degli obiettivi di cui all'art. 3 e l'esercizio, nella parte residua della struttura medesima, delle funzioni distrettuali.
SI, IO C'ERO
quando in consiglio regionale si discuteva della Riforma.
Andavamo, con la mia Panda sgangherata, io e la mitica Isolina di Tarcetta, ad assistere al dibattito durante il quale, l'assessore Fasola (Lega) e i Consiglieri Giorgio Mattassi (D.S.) e Roberto Molinaro (P.P.I.) cercavano di convincerci che il ridimensionamento dell'ospedale fosse la scelta migliore per la nostra comunità.
SI, IO C'ERO
quando, al culmine del dibattito in un clima infuocato, il Consigliere regionale e Segretario della Lega Beppino Zoppolato, non trovò nulla di meglio da fare che lanciare in aula una fialetta puzzolete, in spregio ai molti cittadini che assistevano al dibattito. Perché no, eravamo a carnevale!!!
Questa la composizione del Consiglio regionale che approvò la Riforma Fasola:
ANTONAZ prof. Roberto (R.C.)
BUDIN prof. Milos (D.S.)
ANTONIONE dott. Roberto (F.I.)
CADORINI dott. Sergio (D.S.)
ARDUINI rag. Pietro (L.N. - I.P.)
CALANDRUCCIO dott. Carmelo (C.D.U.)
ARIIS dott. Aldo (F.I.)
CARTELLI prof. Fiordelisa (L.N.)
BORTUZZO Matteo (L.N. - I.P.)
CASTAGNOLI rag. Giancarlo (R.I.)
CASULA p.a. Giancarlo (A.N.)
DEGRASSI dott. Michele (D.S.)
CECOTTI prof. Sergio (L.N. - I.P.)
D’ORLANDI dott. Gianluigi (P.R.I.)
CHIAROTTO Tiziano (C.D.U.)
DRESSI Sergio (A.N.)
COIRO avv. Mario (A.N.)
DURAT p.e. Giampietro (S.I.)
COMPAGNON Angelo (Misto)
FABRIS prof. Silva (L.N. - I.P.)
CONTENTO avv. Manlio (A.N.)
FASOLA dott. Gianpiero (L.N. - I.P.)
CRUDER Giancarlo (P.P.I.)
FONTANINI prof. Pietro (L.N.)
CUDIN dott. Claudio (P.P.I.)
FRANCESCUTTO rag. Gioacchino (P.S.I.)
DEGANO Cristiano (P.P.I.)
GAMBASSINI dott. Gianfranco (L.p.T.)
DE GIOIA Roberto (S.I.) Eletto nelle liste del M.S.I. - Destra Nazionale
GHERSINA Paolo (Verdi)
MATTASSI dott. Giorgio (D.S.)
GIACOMELLI avv. Sergio (A.N.)
MIONI Elia (Verdi)
GOBBI arch. Elena (Misto)
MOLINARO dott. Roberto (P.P.I.)
GOTTARDO geom. Isidoro (P.P.I.)
MONFALCON prof. Fausto (R.C.)
GUERRA dott. Alessandra (L.N. - I.P.)
MORETTON Gianfranco (P.P.I.)
LARISE Mauro (U.F.)
NARDUZZI dott. Danilo (L.N. - I.P.)
LEPRE p.a. Oscarre (P.P.I.)
PEDRONETTO prof. Giancarlo (U.F.)
LONDERO Viviana (L.N. - I.P.)
PEGOLO arch. Gianluigi (R.C.)
LONGO geom. Bruno (P.P.I.)
PICCIONI prof. Anna (Misto)
MARTINI dott. Antonio (P.P.I.)
POLIDORI dott. Paolo (L.N. - I.P.)
PUIATTI Mario (Verdi)
TANFANI Roberto (R.I.)
RITOSSA p.i. Adriano (A.N.)
TOMAT dott. Alberto (C.D.U.)
SARO dott. Giuseppe Ferruccio (F.I.)
TRAVANUT Renzo (D.S.)
SDRAULIG Anna Magda (F.I.)
VATRI Giancarlo (P.P.I.)
SEDRAN geom. Ezio (U.F.)
VAZZOLER geom. Ennio (R.I.)
SIROCCO dott. Fabio (L.N. - I.P.)
ZOPPOLATO avv. Beppino (L.N. - I.P.)
SONEGO dott. Lodovico (D.S.)
ZORATTO geom. Gian Daniele (L.N. - I.P.)
STRIZZOLO p.a. Ivano (P.P.I.)
SI, IO C'ERO
quando, dopo l'approvazione della Legge Fasola, iniziò la mobilitazione generale.
Dal Circolo dipendenti dell'Unità Sanitaria Locale n°5 del Cividalese, di cui ero co-fondatrice e Presidente, nacque il Primo e storico Comitato di difesa dell'ospedale.
Con gli altri comitati nati a difesa delle strutture di Gemona del Friuli, Maniago, Sacile e Spilimbergo organizzammo il Coordinamento regionale dei Comitati.
Nel 1996 riuscimmo a completare la procedura per indire il Referendum regionale per abrogare la Riforma Fasola. Raccogliemmo, se non ricordo male, 50.000 firme.
Quesiti referendari:
“Abolizione del limite di dotazione minima di 250 posti letto degli ospedali di rete e delle modalità di utilizzo dei presidi ospedalieri di Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Maniago, Sacile e Spilimbergo””.
“Abolizione del limite minimo di popolazione quale criterio per la delimitazione degli ambiti territoriali dei distretti sanitari””.
“Abolizione della quota inferiore all’1 per cento della popolazione ultra sessantacinquenne per la determinazione del numero di posti letto delle residenze sanitarie assistenziali (RSA) per anziani””.
“Abolizione della previsione di istituire posti letto a pagamento nei presidi ospedalieri””.
“Abolizione del vincolo di prevedere i reparti di ostetricia e ginecologia e di pediatria nell’area funzionale materno-infantile degli ospedali di rete”
Le votazioni per il Referendum si svolsero il 23 giugno 1996.
Per poco non raggiungemmo il Quorum, di conseguenza le modifiche non furono possibili. Allora molti cittadini non andarono a votare, non compresero che si era innescato un processo che avrebbe portato alla trasformazione totale del Sistema sanitario regionale.
SI, IO C'ERO
Negli anni successivi quando la Riforma Fasola iniziò a produrre i suoi effetti. Quando i servizi ospedalieri furono progressivamente accentrati a Udine. Certamente alcune trasformazioni sono state positive, in particolare la creazione di servizi territoriali prima inesistenti. Ma l'organizzazione ospedaliera fu profondamente modificata.
SI, IO C'ERO
Quando all'inizio del mio primo mandato amministrativo, da Consigliere comunale di Cividale proposi l'istituzione della Commissione Salute. La proposta fu accolta, evento rarissimo data la mia condizione di minoranza. Speravo che in quell'ambito si sarebbe potuto parlare, discutere, onestamente della situazione e trovare un'azione comune in difesa dell'ospedale. A volte è successo ma solo formalmente. Le divisioni di campo politico hanno pesato anche se l'opposizione di centro-sinistra è stata molto più critica verso la Giunta Serracchiani di quanto la maggioranza lo sia stata con Fedriga. Ora sono tutti sulle barricate;speriamo serva a qualcosa!
SI, IO C'ERO
Quando ero componente del Forum regionale sanità del PD e veniva proposta e contestata la Riforma Telesca. Nel mio piccolo segnalai i rischi che correva Cividale con tutto il sistema regionale, ma sembrava una difesa d'ufficio, una difesa di campanile. Anche per questo motivo lasciai quel partito.
SI, IO C'ERO
Quando
dalle Unità Sanitarie Locali
passammo all'Azienda per i Servizi Sanitaria n.4 Medio Friuli ASS4
poi all'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale
poi all'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine ASUIUD
Dal 1 gennaio 2020
l'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, l'Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.3 "Alto Friuli – Collinare -Medio Friuli" e la parte "Bassa Friulana" dell’Azienda per l'Assistenza Sanitaria n.2, sono confluite in un unico Ente il cui nome è "Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale".
Tutte queste trasformazioni hanno comportato impegno di ingenti risorse economiche per l'adeguamento dei sistemi informatici interni ed esterni alle aziende nonché stress per l'intero sistema e per il personale.
Con gli anni la Medicina stessa è profondamente cambiata.
Nuove scoperte, nuove opportunità di cura.
E' cambiata profondamente la composizione della popolazione: meno bambini più anziani.
L'approccio all'ammalato è profondamente cambiato. A fronte di dichiarata e ribadita centralità della persona abbiamo visto crescere il tecnicismo e diminuire l'umanità.
E' cambiata molto anche la formazione dei professionisti della sanità.
Non tutto è male, non tutto è bene.
Ciò che è certo e la profonda sofferenza che in questo momento sperimentano ammalati, famiglie e operatori.
Ebbene le scelte della Giunta Fedriga-Riccardi non alleviano questa sofferenza bensì l'hanno acuita.
SI, IO C'ERO, E CONTINUERO' AD ESSERCI FINCHE' CI SARA' ANCORA UNA POSSIBILITA' DI DARE ALLA NOSTRA COMUNITA' IL MIGLIORE SERVIZIO SANITARIO POSSIBILE.
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